Del ricevere doni
di Antonio Devicienti
Il titolo di questo post ha funzione di complemento d’argomento: “intorno, circa il ricevere doni”; ieri pomeriggio ne ho ricevuto uno (e doppio, per giunta) da Fiammetta Giugni: si tratta di due sue poesie inedite appena composte e da lei generosamente inviatemi in occasione delle feste di fine anno; le pubblico qui con il consenso dell’autrice che torno a ringraziare, perché entrambi siamo convinti che il dono della scrittura in versi vada il più possibile condiviso. Ricordo che ultimamente Fiammetta ha scritto e pubblicato presso la straordinaria impresa editoriale inventata e caparbiamente curata da Gianmario Lucini CFR tre libri eccezionali per originalità, sapienza e ricerca linguistica e per i contenuti affrontati:
Carmina Flammulae, Per un’architettura del Sé, Il libro mastro.
come stanno oggi le cose?
stanno così
un po’ diversamente
un po’ indifferentemente
da ieri
come i pensieri alla mente
ma
cos’è oggi questo ritmo di culla
che invade ogni musica che ascolto
che si oppone alla quiete del Nulla
che segue al Natale che ho assolto?
e mi inclina al sonno
o alla marcia?
uno due uno due
per quale cammino mi avvia?
a quale sogno rinvia?
ho masticato
alcune mescolanze lessicali
violando l’ufficialità della sintassi
e ho avvertito la vertigine
di una lingua morta
che gorgogliando risorgeva
ma questo non ti basta
oh, avessi già detto tutto
(il dicibile)
in poesia
e potessi ritrarmi
in un futuro di lalìa liberissima
dove l’organo lingua
(armoniosamente)
suona la tua utopia
Oggi le cose stanno ancora un po’ diversamente da come stavano nella poesia dell’altro giorno; stanno come rintanate in una solitudine che lotta contro se stessa per farsi forza di condivisione. Oggi ho scritto nel mio diario che la parola “pubblicazione” mi suona come oscena. Segno che la generosità che Carla (generosamente!) mi attribuisce non è una costante della mia personalità. Ma questo guizzo di sincerità non mi impedisce di essere contenta di ricambiare, qui, il saluto e l’augurio di Carla…
Fiammetta
Da parte mia non saprò mai esprimere in modo adeguato la gratitudine che sento nei confronti delle persone che attraversano queste pagine, sia che esse leggano più o meno velocemente, sia che scrivano un commento o che un “mi piace” resti quale traccia del loro buon cuore. Sì, è vero, c’è anche un qualcosa di osceno nel pubblicare, ma (e parlo riferendomi esclusivamente alla mia esperienza personale) per me è importante offrire alla lettura di altre persone quello che scrivo, soprattutto quando, nei libri che acquisto o nella rete, leggo testi di cui m’innamoro, incontro parole che mi dischiudono spazi di bellezza e di riflessione; ecco: la mia scrittura comincia sempre quando un’altra scrittura (ch’essa sia ancora di nuovo quella dei lirici greci o quella di autori a me contemporanei non importa) quando un’altra scrittura, dicevo, si offre al dialogo.
Grazie infinite a Fiammetta e a tutti coloro che transitano per Via Lepsius un caro saluto.
” La gioia di un vero poeta è accontentarsi delle piccole gioie ” – Che frase splendida!!
Grazie del passaggio, cara Emma e del tuo apprezzamento.
ho letto due libri di Fiammetta Giugni, la sua lingua mi emoziona e ho molta stima per il suo lavoro
La ringrazio di averlo voluto scrivere da qui, da Via Lepsius: la voce di Fiammetta Giugni è peculiare ed originale, immediatamente riconoscibile.
Un caro saluto