Sonetti dei destini 4
di Antonio Devicienti. Via Lepsius
In un tempo d’ossessiva volontà d’essere presenti, d’avere nome e volto, qualcuno, in rivolta morale contro una finanza predatoria e violenta, sceglie invece d’allontanarsi, silenzio sopra silenzio: per Federico Caffé
(e leggendo L’ULTIMA LEZIONE. LA SOLITUDINE DI FEDERICO CAFFÉ SCOMPARSO E MAI PIÙ RITROVATO di Ermanno Rea).
Assenza, lontananza, sottrazione
di sé, simile a un’evaporazione,
resto d’invisibile nel visibile,
accorato dileguarsi inudibile
ma vibrante ritrarsi con azione
di muto congedo, macerazione
diuturna e civica d’animo nobile
fino alla decisione inamovibile.
L’attende ancora il monacale studio
dentro il tempo assolato alla Sapienza,
nell’appassionato fare della scienza:
arde la diligenza dello studio
negli allievi migliori per coscienza
civile e etica, per cercata sapienza.
grazie Antonio per “rischiarare” un volto, per portarlo a noi nella sua “essenza”
elina
Grazie a te, Elina carissima, dell’attenzione.
Mi chiedo e chiedo: quante personalità di rilievo abbiamo rimosso, oltre che a Federico Caffé?