Sonetti dei destini 6
di Antonio Devicienti. Via Lepsius
Una Castiglia d’affocàti sensi e di mente intesa a scarnificare il reale, a sorpassarne le apparenze: per Juan de la Cruz, per Eduardo Chillida.
Silenzioso ora il corpo (ma non tace
nel battito cardiaco) si dispone
il pensiero ad accogliere l’erranza
del mondo, ascolta e attende, qui si giace.
Le scalze armonie dei muri, la casa,
generoso deserto, la cisterna
quando impara la sete dal fuoco,
il fuoco quando la neve lo sposa.
Febbricitanti mani appoggiaste alla
scabra parete del canto notturno
le Vostre digiunanti dita falla
esse apersero dentro il varco diurno
a altre mani di faber, apprestanti
inchiostro spago e carta, gravitanti.
Buona Pasqua a te e a tutti gli amici di Via Lepsius ed anche a chi di qui passa per caso.
Per quanto riguarda l’arte e la bellezza, esse sono sempre legate alle persone con cui intrattengo rapporti o d’amicizia o di comuni passioni.