Di nuovo in lode del sonetto: Fiammetta per Via Lepsius
di Antonio Devicienti
“Forse c’è più di una coincidenza.
Ieri, tornata dal luogo dove il torrente Mallero incontra l’Adda, alla periferia della mia città, m’è venuta voglia di scriverne e il testo si è composto da solo in forma di sonetto spurio. Ero felice e ho subito pensato al rigore cui accenni per farne un sonetto vero. Ma per quello ci vuole tempo…
Intanto ti mando l’abbozzo.
Il 14, poi, è un numero che mi è caro fin dall’infanzia perché è il mio giorno di nascita.
gesto di reverenza
quel farsi quasi fiume
del torrente Mallero
appena prima di incontrare l’Adda
e quel suo rilambire e rilambire
le spondine sabbiose a semicerchio
è il preludio ad un amplesso dolce
come fra sposi di antica data
le mote di Malenco
sotto il pelo dell’acqua
danzano iridescenti
eppure fu la furia
di fulmini e di tuoni
che le scagliò a valle”
Fiammetta Giugni
Ringrazio Fiammetta della sua affettuosa attenzione e generosità: mi sembrava giusto mettere in ulteriore evidenza quello che lei stessa ha scritto come commento all’articolo precedente e mi seduce molto l’idea che il suo “sonetto spurio” sia un testo in fieri: la forza speciale del sonetto risiede anche in queste “rotte di avvicinamento” ad una versione più o meno definitiva.
Grazie del vostro passaggio e della vostra attenzione, care amiche.
Fiammetta, ne abbiamo già parlato: non hai sfregiato nulla, anzi…
Molto interessante!