Per Edwin Chota e i suoi compagni assassinati
di Antonio Devicienti
Sono figlio della foresta
– nudo, mi vesto di bellezza:
ricopro il corpo d’argilla
piume metto sulle braccia e sul dorso e sul capo
bracciali di salice ai polsi, alle caviglie
e danzo. Danzo il respiro della foresta che mi respira
danzo nel vento piumato di luce
danzo la pioggia i tamburi danzo
sono forte
anche se gli elicotteri mitragliano a volo radente
anche se le autoblindo sorvegliano l’ingresso dei villaggi
anche se la benzina incendiata lambisce il sonno.
Il canto saprà salvare la foresta?
il canto è voce che unisce, unisce gli uomini alla terra, gli uomini agli altri uomini.
li avvicina se sono lontani. anche se sono morti.
L’ha ribloggato su Errata corrige.
” il nostro sogno rimarrà in vita fino a quando ci sarà terra e non cemento sotto i piedi dei bambini che camminano dietro di noi”.
E. Chota
Bellissima Antonio.
Chris
Malgrado il nostro amore per la scrittura, sono questi i momenti in cui la sento impotente e disarmata. Grazie del vostro passaggio, cari amici.
Lo ribloggo, spero non ti dispiaccia.
L’ha ribloggato su Il Golem Femmina e ha commentato:
Il canto saprà salvare la foresta? da Vialepsius.
[…] da qui […]