Cinque HORTI CONCLUSI
di Antonio Devicienti
1. LECCE: CONVENTO DEGLI OLIVETANI: CHIOSTRO
Nella rosa dei venti una lancetta
(d’orologio e di bussola)
avviandosi a rotare
orienta la mente verso l’aperto
e oltre la soglia
perché un hortus conclusus
è melagrana che si dischiude è
stagione dell’andanza
è muri fessurati di mondi è.
2. FUORI CITTÀ: UNA MASSERIA: ANNI ADDIETRO
È danza di possessione è
occhi girati in dentro è
corpo avvitato alla vertigine è
vortice di vita ebbra è
Piedi nudi a battere sulle pietre
ritmo di cuore e respiro
lo ξένος giunge d’oltremare
la nave porta i suoni
È dolore è prigionia è
braccia e corpo a fare un’anfora è
notte nel giorno è
la danza dei senzanome è
la buccia dell’anima è
3. ROMA: SAN CLEMENTE: GLI SPAZI IPOGEI
Il proprio stesso nome resta enigma.
Sciogliere l’enigma del proprio nome.
È sentirsi chiamare
è voltarsi cercandosi addosso
coraggio nel perimetro chiuso
che per strati di pietra e acqua scende, scende
speranza mentre s’apre ancora andanza
e attesa e timore e ansia.
Lunga e nodosa notte.
4. BENEVENTO: HORTUS CONCLUSUS DI MIMMO PALADINO
Hortus conclusus è il libro il quaderno
la mente.
Aprirsi / aprirli: non chiuderli: non
precluderli: non farlo:
la mente il quaderno il libro e finestra
beneventano interno
con muri fessurati d’aspettanza
stellati anfratti lampi di sapienza.
5. COPERTINO: CASTELLO: VIGNA PENSILE
Coltura e cultura posseggono medesima radice: medesimo senso. La vite. Il vino. Oggi, come già era in passato, hanno piantumato filari di vigna sui bastioni del Castello: bianca e raccolta Copertino i tetti le terrazze vertici di luce e di ciclici moti. La scrittura. Le stagioni. Vendemmiare viene dopo la lunga cura dei giorni, per pazienza e attesa. Linearità dei filari. Concavità delle zolle. Direzioni in Terra d’Otranto.
La seconda immagine è un paesaggio di Vincenzo Ciardo (Gagliano del Capo, 1894, ivi, 1970).