Compiuti destini 4
di Antonio Devicienti
Ferenc Puskás
Tutta la pioggia di Berna s’accumulava
dietro il cursore della radio
quel fango quelle grida e il lato maligno
della storia.
Quell’involarsi del pallone a infilare
l’angolo tra palo e traversa
i carriarmati a sfiatare monossidi sanguinolenti
nelle vie di Budapest.
Frammenti gli anni, frammenti in pubblico e in privato.
Noi costretti talvolta a cercarci
un’altra anima:
Madrid che forse riusciva a dimenticare
nel fútbol gli allarmi aerei
e il morso degli stivali chiodati sul selciato.
Ma piove per sempre a Berna,
il cursore della radio fermato su quella partita –
non si vince e non si perde: si esiste.
Poi basta.
umida, brumosa Grazia
… e ci potrebbe essere in questi versi dedicati a Puskas anche la tua Praga che ami così tanto (e Holan e la segregazione della parola e nella parola), la nostra Lecce, dove piove raramente, ma se piove è a scrosci improvvisi e la tua Svizzera, che per molti di noi Salentini rappresenta l’esilio e la necessità di guadagnarci il pane lontano da casa. Madrid è un altro luogo della poesia, fecondo di suggestioni.
La vera Grazia, Ilaria, è nella tua splendida poesia: grazie di questo tuo passaggio.