La tabaccheria di Maglie
di Antonio Devicienti. Via Lepsius
Nella tabaccheria
scintilla Maglie di smaltate
scatole segrete di tabacchi
finissimi (les ports du monde sopra
i coperchi e l’occasione
di conservarvi, una volta vuotate,
minime cose che appartennero
a giorni e luoghi e nomi).
Quasi un Caspio, quel mare vasto e chiuso, dell’esistere.
Oggi acquisto un atlante di seconda
mano da un venditore
in Via Ginnasio.
Mi seducono gli abusati giganti:
marinai della lontananza,
abiti logori dell’attesa.
Allegate le tavole a colori
di navi e locomotive che solcano
la cotica terrestre e acquerelli
di luoghi dell’andare.
Nella tabaccheria vi cerchiamo
l’estuario del Tago
e Saint Trophime ad Arles.
E Bakù che non ho mai vista.
Spera magica lo specchio
dietro il bancone
volti e gesti assorbe nel nerofumo
del suo guardare.
Sulla sedia impagliata acciambellato
un gatto randagio ci ascolta
perplesso (forse sa meglio di noi
la voluttà dell’andare, l’enigma
del restare).
Un saluto a chi, come te, è sedotta dalla suggestione dei luoghi.