Diniego a entrare alla corte del Re

di Antonio Devicienti. Via Lepsius

 

 

tous-les-matins-du-monde

 

 

Monsieur de Sainte Colombe ricevendo gli emissari del Re
(e frenando il carattere brusco che pur gli appartiene):

“Egregi Signori,
grato per l’onore offertomi
ecco
dirò ch’è preferibile io rimanga qui,
appartato nella mia casa
e nella musica.

Una misura di neve che scricchiola sotto
il piede m’è più cara
dei tappeti di Versailles.

Mia figlia apparecchia la tavola
per il desinare: vogliono essere nostri
ospiti?
Sarà parco il cibo, ma freschi gli ortaggi
ed eccellente il vino.

Le Loro Signorie non se ne capacitano, lo so, ma
Monsieur de Sainte Colombe ha di questi vezzi –
o malinconie:

la finestra che s’apre sul limitare
della foresta gli è quadro più caro
dell’intiera collezione regale

e il desco serale possiede attrattive
e consolazione senza pari”.