Visioni 1: Candida Höfer

di Antonio Devicienti. Via Lepsius

 

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Candida Höfer: Biblioteca dei Girolamini, Napoli I, 2009

 

 

I libri di Napoli

Una luce come questa, ma secoli addietro          un’idea della civiltà che varchi i limiti del presente           e il filosofo che veniva a studiare in biblioteca aveva lo sguardo colmo di tempo, fiumi in riva ai quali sorgevano le città dell’uomo o mari che portavano navi e ancora libri           una scienza nuova di cui abbiamo disperato bisogno           se fotografa biblioteche è per amore dell’uomo che quelle biblioteche seppe costruire ivi raccogliendovi i libri           equilibrio di sguardo e commozione          e il filosofo guardava la notte varcare la distanza         (lo scempio dei libri quando accade è anche scempio di persone)          fotografa biblioteche (Bibliotheken photographiert sie so menschlich ihr Blick)         un volume delle poesie di Leopardi e di Heine sarà certo tra le centinaia di volumi         preziose poesie se la pagina è un po’ macchiata, l’angolo in alto un po’ spiegazzato, un biglietto del bus è rimasto nel volume a segnare un passaggio particolarmente bello         fotografa biblioteche, fotografa luce         sa che non basta il pane          sa che un libro ha medesima natura dell’acqua: si muore di sete senza         e una luna piena, un sole estivo sbalordenti abitano lo spazio della biblioteca         perché ‘a luna rossa, perché il Nolano mentre scrive i poemi latini, perché l’acqua dissetante della poesia non devono smettere d’esistere         un’idea d’umanesimo come costruita del legno scuro e nobile di scaffali alti fino al soffitto, ospitali di libri

 

dedico questa “visione” alle Biblioteche di Napoli, molte (e anche delle più antiche e preziose) abbandonate ai ladri, alle muffe, all’incuria più riprovevole – il “filosofo” è ovviamente Giambattista Vico e la Biblioteca da lui frequentata è quella dei Girolamini

 

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Candida Höfer: Biblioteca dei Girolamini, Napoli II, 2009

 

Le foto provengono dal sito klatmagazine dov’è possibile leggere un’illuminante conversazione con l’artista tedesca.