Lisbona è esilio e ritorno
Non avrò in quest’imbroglio
degli occhi (ma gradito
imbroglio) desiderio
d’un’altra vita se
dovrò inseguire ogni
finestra, ogni sprezzatura di luce,
ogni ombreggiatura delle facciate.
E vivere soltanto
nella scrittura è morte.
Marezzati nei vetri
come specchianti pagine
il dentro e il fuori danno
barbagli da memoria, sguardi, suoni.