Zoran Music alla Galerie Bordas di Venezia
di Antonio Devicienti
Domenico Brancale mi scrive che alla Galerie Bordas di Venezia il 23 marzo si aprirà un’esposizione di opere su carta di Zoran Music; ne trovo l’annuncio anche sul blog Il Primo Amore.
Molto volentieri da qui, da Via Lepsius, mi associo a quello che spero possa diventare un passaparola efficace affinché molte persone visitino la mostra e, mi preme in modo particolare sottolineare, occasione per tornare a riflettere sull’opera e sull’esistenza di un artista che, in questi anni di razzismo, fascismo e antisemitismo fortemente riemergenti, continua a testimoniare la necessità della memoria e della consapevolezza storica; l’intera opera di Music è sia testimonianza dello sterminio, sia poeticissima riaffermazione di amore alla vita, ai luoghi, alla fantasia, all’arte tout-court che, ancora, può far rimanere gli uomini umani e impedir loro ch’essi ripiombino in epoche feroci di bestialità e intolleranza.
Le due opere che illustrano quest’articolo provengono dal sito della Galerie Bordas.
Mi piacerebbe rivivere l’emozione del gennaio di sei anni fa nella bellissima la mostra organizzata nella sale di palazzo Perego a Legnano, in particolare nella sala con i disegni inediti eseguiti nel campo di Dachau. Molti di quei disegni erano allestiti con alla parete una tendina che li copriva, avvertendo così l’osservatore che l’immagine sottostante poteva risultare troppo cruda per una scorticata sensibilità. Grazie Antonio, Pasquale.
Grazie a te, carissimo. So che anche a Venezia la Galerie Bordas esporrà degli inediti e, tengo a ribadire, Music è il grande testimone di Dachau, ma anche un artista che ci mostra come sia possibile “fare poesia” dopo Auschwitz.
In agenda, sperando di riuscire ad andare. Grazie!