L’atto della creazione è una voragine carsica: su “Breviario delle Aberrazioni” di Michele Paladino
Ho l’impressione (che, però, è quasi una certezza) che si stia formando una linea di scrittura che, originando dai libri di Andrea Leone e anche incoraggiata dall’attività editoriale di quest’ultimo, è caratterizzata da un coraggioso (e, posso dire anche, temerario?) porre l’espressione poetica (sintatticamente complessa, lessicalmente articolata, concettualmente antiegotica e antisentimentale) quale asse portante di testi i quali, dipanandosi poi nei loro articolati dis-corsi, ambiscono a edificare arcate e controarcate di un ponte consapevolmente costruito sul nulla che assedia le nostre vite.
Ho tra le mani Breviario delle aberrazioni (Fallone Editore, Taranto 2021), opera prima di Michele Paladino e già in esergo le citazioni da Lautréamont, Benn, Landolfi e Benjamin offrono una sorta di viatico verso un percorso che affronterà la sofferenza esistenziale, il senso di catastrofe, una distruttrice contrapposizione tra leggi naturali e tecnologia umana.
Subito nel primo testo si materializza una vocazione visionaria e profetica di grande tensione espressiva, magari anche di matrice veterotestamentaria, certamente affondata nella distopia di un ragionare in versi intorno alla nostra contemporaneità: Leggi il seguito di questo post »