Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Mese: novembre, 2022

(Segnalibri) Conversazione a Roca Vecchia

Su   Iuncturae     

CONVERSAZIONE A ROCA VECCHIA

Nel martello del cervello: su “Ludwig” di Andrea Leone

        mausoleo di santa costanza

         Anche questa volta si pensa al Manfred incarnato da Carmelo Bene, agli spasmodici recitativi del Tristan und Isolde di Wagner, alle affermazioni vertiginose di assoluto del Prinz von Homburg di Kleist mentre si leggono le sequenze di Ludwig di Andrea Leone (Fallone Editore, Taranto 2022) che ripete le altezze e le sontuosità del dire già raggiunte in Hohenstaufen e in Kleiste si ha l’impressione di essere davanti a una “trilogia tedesca” nella quale si compie il miracolo di poter leggere in italiano sequenze di testi che, se fossero scritti in tedesco, avrebbero la stessa forza espressiva e concettuale, il medesimo ritmo antiretorico eppure sapientemente condotto secondo l’arte del dire e dell’argomentare.

          Andrea Leone riafferma, nella sua scrittura, la caparbia e coraggiosa volontà di affidare a un dire innodico e temerario, tesissimo fino al proprio limite di rottura e demiurgico, la possibilità di rifondare il rapporto tra l’io e il reale nel quale l’io non sia subaltero e reificato: «ricordami il progetto, / ripetimi in segreto: / “Da te io voglio questo”» (p. 30).

          Probabilmente si deve muovere dalla domanda “chi parla in Ludwig?” per provarsi a comprendere questo libro – e scelgo a ragion veduta il verbo che direttamente deriva da cum-prehendere piuttosto che “capire” derivante da capio, dal momento che è necessario accogliere dentro il proprio mondo interiore un’opera comunque sfuggente ed enigmatica, caratteristiche queste ultime perfettamente coerenti con il modo d’intendere la scrittura in poesia da parte di Andrea Leone.  Leggi il seguito di questo post »

Naufragi nella selva oscura: su “Ostrakon” di Alessandro Ghignoli

          Prenderei avvio dall’endiadi zanzottiana “oltranza oltraggio” per riflettere sul libro di Alessandro Ghignoli Ostrakon (Anterem Edizioni / Cierre Grafica, Verona 2022) e questa volta, diversamente dalla mia prassi di lettura abituale, non “attraverserò” Ostrakon perché esso, semplicemente, resiste a un tale tentativo e lo vanifica, ma, appunto, dispiegherò una serie di riflessioni e di ipotesi.

          Sia chiaro da subito che, a mio giudizio, siamo davanti a un’opera di straordinaria e rara forza espressiva, concettuale e artistica e mi permetto di aggiungere che ho l’impressione di trovarmi non davanti a un volume a stampa, ma innanzi a un oggetto-spazio, a una scatola colma di enigmi e di sfide e di insidie, a un libro che rinnega sé stesso pur avendo, tra le mani che lo aprono per la prima volta, la tradizionale, rassicurante apparenza del libro.  Leggi il seguito di questo post »

(Segnalibri) Bach. Espace. Signes (Cahier de la Langue-Espace)

Il carissimo Yves Bergeret ospita un mio lavoro di scrittura di ricerca:

Bach, Espace. Signes

 

Per (etica) fedeltà alla rima: sulla “Rosa segreta” di Paolo Ottaviani

        gérard-de-palezieux-paysage-à-grignan

 

        Mi sia concesso d’interpretare il più recente libro in poesia di Paolo OttavianiLa rosa segreta. Velate assenze d’armoniche rime (Piero Manni Editore, S. Cesario di Lecce 2022) – quale un ragionare (in poesia e in rima) su questi nostri anni, quale continuazione e riaffermazione di una nobilissima, antica tradizione italiana (e appenninica in particolare) che, risalendo nelle sue radici anche alle spalle della matrice toscano-dantesca, non può e non vuole distogliere lo sguardo dagli accadimenti e ne ragiona, appunto, non con l’andamento della prosa, ma del ritmo poetico, di quel singolare dire che, affidandosi alla versura, intreccia tra loro suoni e sillabe, fa riverberare la lingua italiana della sua bellezza, confermandone la vocazione a superare, a mezzo della forma poetica, i dati contingenti e occasionali per farne materia di riflessione e per strapparli alla banalizzazione e alla dimenticanza.  Leggi il seguito di questo post »