Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Mese: febbraio, 2023

Aggiornamenti

Sul Cucchiaio nell’orecchio: Storia di navi 2 (La Porfirogenita)

                                                   Storia di navi 2 (Erato)

                                                   Storia di navi 2 (navi di Nicolas de Staēl)

                                                  Storia di navi 2 (Cassiopea)

                                                  Storia di navi 2 (Venetsya)

Su Iuncturae: Su di un disegno di Matthias Grünewald

                         Angelo e mendicante

                         I Silontes

                        Mastelli, alambicchi, bacili e crogiuoli

                        Per Irma Blank

                        Rachel Whiteread (scatole)

                        Scrittura e inchiostro

                        Per Piero Manai

Sulle Nature indivisibili: Yves Bonnefoy: Psiche innanzi al castello di Amore

                                            Pierre-Albert Jourdan: scavando

Su Zibaldoni e altre meraviglie: Paesaggio, viso, silenzio: intorno a un autoritratto di Käthe Kollwitz

Romanzi dimenticati (di Gianluca Virgilio)

 

Vecchi romanzi dimenticati, scritti da autori un tempo famosi, libri mai più ristampati e che capita di comprare per un euro cadauno in qualche mercato dell’usato. Li ricerchi in una scatola di cartone a bordo della strada nei mercatini ambulanti oppure alla periferia della città nei magazzini del rigattiere; e quando ti capita di trovarne uno tra cento libri umidi e polverosi, ti sembra di esumare un defunto. È lì, tra manuali scolastici inservibili e codici di leggi abrogate e ancora sotto un’ammuffita enciclopedia, che un tempo faceva bella mostra di sé in un salotto borghese, oppure tra vecchi libri di medicina ormai superati; ti si rivela come il residuo d’una professione, un concentrato di tempo libero che uno sconosciuto – una fanciulla di buona famiglia, un amante deluso, una vecchia zitella, un uomo à la page – molti anni fa gli ha dedicato a margine della sua attività: il libro d’evasione e d’amore d’un Virgilio Brocchi, d’un Luciano Zuccoli, d’un Guido da Verona, d’una Milli Dandolo… Nel frontespizio ingiallito qualcuno ha scritto il suo nome come per una presa di possesso che in quel momento gli appariva definitiva – questo libro è mio! – , ma che ora non ha più alcun senso: è il nome sconosciuto di un lettore defunto. Muoiono gli uomini e le loro biblioteche si disperdono, piccole o grandi che siano. Gli eredi non hanno pietà né riguardo a svendere un libro che un loro avo forse amò o almeno volle possedere scrivendovi il suo nome con quella studiata calligrafia d’una volta che sembra quasi fiorita. E tu che lo acquisti per un euro sai d’essere lo sciacallo che si approfitta della preda inerme e vi s’avventa con brama bibliofila; senza darlo troppo a vedere al rivendugliolo – che intanto ti scruta -, perché non alzi il prezzo del defunto romanzo.  Leggi il seguito di questo post »

Volontà (di Gianluca Virgilio)

 

grecìa 3

 

Anche se tutto ciò che desideriamo avvenisse, tuttavia ciò sarebbe solo, per così dire, una grazia del fato, poiché non v’è, tra volontà e mondo, una connessione logica che garantisca tale connessione, e comunque questa stessa supposta connessione fisica non potremmo volerla a sua volta”

Ludwig Wittgenstein, Quaderni 1914-1916, 5. 7. 16.

JACQUES : N’est-il pas évidemment démontré que nous agissons la plupart du temps sans vouloir ?”

Denis Diderot, Jacques le fataliste et son maître, 286.

 

La volontà è intrinseca al nostro desiderio di vivere. Non c’è vita senza volontà. Nelle forme più estreme la volontà è desiderio di affermazione e di dominio, dunque, di sopraffazione -, anche quando si presenta nel modo più altruistico come desiderio di cambiare il mondo. Le forme del mondo cambiano impercettibilmente e incessantemente sotto l’azione congiunta di ogni vivente e noi partecipiamo di questa metamorfosi alla pari con gli altri viventi. E non parlo solo degli umani, ma proprio di tutti i viventi, animali e piante, nessuno escluso. Noi partecipiamo d’una continua metamorfosi della materia vivente, che non riusciamo a percepire se non molto parzialmente. Come la nostra percezione, così la volontà di ognuno di noi è molto limitata. L’ho imparato da bambino quando mia madre mi portava con sé per fare la spesa, ed io avevo mille richieste. Lei, le più volte, mi diceva la solita cosa che si dice ai bambini per farli stare zitti: “L’erba voglio cresce solo nel giardino del re”. Questa mi sembrava una grave ingiustizia, ma dovevo prendere atto di non essere un re e acquietarmi. Il che non mi impediva, alla prima occasione, di tornare a chiederle qualcosa.  Leggi il seguito di questo post »

Su “Opera multipla” di Mariangela Guatteri

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