
Sono belli i verbi al passato remoto perché hanno un’eleganza inscalfibile.
L’aeroplano decollò, il Village Vanguard discese i propri gradini fino al palco, la mano di Charles Mingus si aprì libro di 10.000 pagine, l’aeroplano atterrò, un pithecanthropous erectus strinse il pugno della mano per dire «I’m free» – fuckallfascismspensòMingus.
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(Un rinnovato grazie a Gaetano Altopiano)
Storia di jazz (cortocircuiti) 1
Storia di jazz (cortocircuiti) 2
Storia di jazz (cortocircuiti) 3
Storia di jazz (cortocircuiti) 4
Storia di jazz (cortocircuiti) 5
«Mis amigos creen que estoy muy mala porque quemé mi mejilla»
al volgere della notte tra 24 e 25 ma è un popolo umiliato e ingannato (quanto sangue, quanto strazio perché quel popolo cominciasse ad aprire gli occhi!) al volgere delle ore tra un sabato e una domenica ma gli allarmi aerei non finiscono non finisce l’osceno massacro
al volgere della notte – 25 numero destinale – l’indegnità del potere, l’oscenità delle braccia tese: comincia il riscatto, ma quanto sangue ancora, quante menzogne
quante menzogne a trascinarsi fin qui, fin dentro questo tempo della Repubblica