Sonetti dei destini 8
In più d’un’intervista Amelia Rosselli esprime ammirazione per il poeta-asceta di Melicuccà: silenzio e solitudine sprezzati valori, necessari paesaggi: per Lorenzo Calogero.
Quando la solitudine s’addensa
fin nella riarsa cenere invernale
del focolare e i bicchieri, la credenza,
la mensa, la madia sono il sognare
delle cose di se stesse, ma senza
più traccia di presenza umana, andare
delle congelate ombre nell’immensa
casa sprangata all’attesa serale,
lanterna di controvento il mano
scritto, oscillante fanale del treno,
si consegna al passaggio per stazioni
deserte, fedele alle sue ossessioni,
segnato, ingravidato, scabro greto
di fiumara, spasmodico nell’eco.