Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Mese: agosto, 2023

Una mia opera asemica alla tre giorni milanese “Alingue e Apostrofi” (Stecca3, 8-9-10 settembre)

Alingue e Apostrofi MILANO 8, 9, 10 SETTEMBRE STECCA3

Via Lepsius Asemic

Tre inediti di René Corona

         

         I bucaneve dell’altrove è il titolo del più recente libro in poesia di René Corona; so che si è trattato di un lavoro molto impegnativo, esigente e coinvolgente sia a livello stilistico-contenutistico che personale, ma la scrittura conosce percorsi imprevedibili o inattesi ed è accaduto che René abbia già scritto, dopo I bucaneve dell’altrove, un notevole numero di nuovi testi ancora inediti che, dietro mia esplicita richiesta, mi ha fatto generosamente leggere proponendomi che ne scegliessi alcuni per una prima pubblicazione (conosco e rispetto il pudore che si avverte mentre si scrive qualcosa che, forse – ma non è detto – verrà poi proposto all’attenzione di un editore).  Leggi il seguito di questo post »

Aveva un orecchio bello quanto la sua bocca [di Rocco Brindisi]

 

Michela Murgia. Una creatura che dava gioia. La sentivo parlare: un italiano fraterno, senza ombre, avvincente. Una limpidezza spietata. Era, essa stessa, il corpo di quella lingua. Nominava Gesù e, sempre, di sfuggita, attenta a non svelare troppo un amore segreto. Non amava i fiori, e questa vicinanza mi faceva sorridere. Non ho visto fiori ai suoi funerali. I fiori, specie quelli incelofanati, ammucchiati, tolgono respiro alla morte, avviliscono la memoria.

A chi, negli ultimi tempi, le chiedeva del dolore, rispondeva con un sorriso che, invece di santificare la sofferenza, la respingeva: “Ho sempre le pillole con me”. Negli infiniti giorni della sua vita è stata fonte di gioia per molti. Gli scrittori di questo paese è raro abbiano amici come li aveva lei. Roberto Saviano scoppia a piangere; Chiara Valerio, accoccolata tra i banchi, lo guarda piangere e non sa come consolarlo. C’era, poi, il suo amore principesco per gli sconosciuti. La sua ironia, ballabile, allegra. Oltre agli amici, amava gli “sconosciuti”. Michela rimane una fonte di gioia per la lingua italiana. Il dolore. Si affrontano dolori che uno conosce; c’è, poi, il dolore che non si conosce, che immerge i suoi coltelli, indifferente; a volte atroce. Resto scettico sull’amicizia del corpo umano: spesso distrugge l’anima. Torno alla gioia di Michela, al suo meraviglioso ragionare e ascoltare. Aveva un orecchio bello quanto la sua bocca. Ribelle per vocazione, nutriva una simpatia innata per la verità, ma non era una mistica della verità. Leggeva molto, e i libri che leggeva l’amavano. Preferiva scrivere nei bar, quando poteva; non aveva un debole per la solitudine. Desiderava circondarsi di facce.

Tra le sue ultime immagini: è seduta, le braccia sul tavolo, vedo la sua testa tonda, nuda; un sorriso lievissimo, la meraviglia di sentirsi nell’amore; quelli che le stanno accanto aspettano il soffio amoroso della morte. [ROCCO BRINDISI, inedito]

“Slowforward” e “Via Lepsius

Ringrazio di tutto cuore Marco Giovenale che nel “post”     alcune riviste letterarie online: link utili      include anche Via Lepsius.

Su “Linguafranca” (blog del “Fatto quotidiano”) mie traduzioni da Georg Trakl

Deliri ed epoche: Georg Trakl, l’Austria, l’Europa