Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Mese: settembre, 2018

10 poèmes jacobins: 3

 

Mimmo Jodice: Castel Sant’Elmo, 1986

 

 

… le condizioni materiali, sì certo,
le condizioni materiali:
fame e sfruttamento:
paura e ignoranza:
superstizione e violenza:
sì, misurarci con le condizioni materiali –
mutarle.
La Repubblica ha idee
che devono diventare pane, lavoro, istruzione …

… le condizioni materiali
erodono l’umano, l’offendono,
ne fanno buio patire
o cieca animalità.
E sia la Repubblica riscatto dell’umano …

La bandiera issata in cima
a Castel Sant’Elmo sventolerà
pochi mesi nel nome della speranza:
la speranza va oltre il tempo buio delle
impiccagioni e delle decapitazioni.

 

 

10 poèmes jacobins: 2

 

 

 

2.

“Convoco qui ogni giorno l’Europa, Platone, Giambattista Vico, Giordano Bruno, convoco qui Marco Aurelio, qui in Via Monte di Dio, Hans Georg Gadamer, Simone Weil, convoco la loro inflessibilità etica, la loro dolce parola, Jacques Derrida, Maria Zambrano, spalanco gli scaffali che si piegano sotto il peso dei libri ai giovani che hanno sete e ch’è bene abbiano sete, mi appello al genio di Vincenzo Cuoco e di Giovanni Pugliese Carratelli, di Benedetto Croce, di Francesco De Sanctis e dei fratelli Spaventa, nell’ore antelucane già riapro le finestre per catturare la luce che transita dal sé stessa notturno al sé stessa prediurno e poi diurno in questo γίγνεσϑαι fieri werden che non s’interrompe flusso di pensiero nutriente ed esaltante, convoco qui Bernardino Telesio e Tommaso Campanella, Eleonora Fonseca Pimentel, Elena Croce tutte mie maestre e miei maestri, compagni e compagne, e i giovani che ostinati vorranno salire nelle stanze musicali di Via Monte di Dio s’avranno ai miei occhi miopi e limpidi le fattezze di Renato Caccioppoli e di Pietro Giannone, di Luisa Sanfelice e di Gennaro Serra di Cassano, di Francesco Caracciolo e di Domenico Cirillo, di Mario Pagano e di Antonio Gramsci – convoco tutti i giovani e tutte le persone di buona volontà, non rassegnati e persuasi alla pacifica potenza della parola”.

 

 

10 poèmes jacobins: 1

 

 

Ti guardo, città tra mare e vulcano, tu che sei
edifici e persone che li abitano.
Tua anima le persone vite vocianti
che nessuno osi continuare a imbestiare:
venga perciò l’ora del riscatto del coraggio e del fuoco.
La Repubblica avrà idee a difenderla
le navi inglesi e la furia della Santa Fede a contrastarla
così sarà nella ferita non rimarginabile
dei decapitati e degl’impiccati
il fiore della cultura meridionale cadrà
così sarà che
inabissandosi l’ora più buia
saprà riaffiorare
e ridare idee, ideali, identità.

 

 

Torquato Tasso sorpreso dal fortunale per le strade di Ferrara

 

Alberto Burri: Grande Cretto Bianco, 1982.

 

L’olifante del temporale infuria
sopra la città
ed era secoli prima
di un oggi indecifrabile e buio.
Ma anche allora l’oggi
sarà sembrato indecifrabile e buio
splendidamente ammantato
di violenza.
Nel progredire e
nel proseguire quello che
rimane
eccede già la mente
violata anch’essa dall’oltraggio dei fatti:
il precipitato di oscurità e distruzione
lacera la fede, pur fervida,
l’aspettazione martoriata tra
slancio e disperazione.

Prega: già zuppo il tabarro non
di terrore ma di pioggia sì
e di tutto il peso di quel
pensare e sentire e studiare.

Ansima: il porticato lo protegge
ma tra la città conquistata
e la città allagata il tempo
è unico sasso denso
e nero
nel progredire di fatti che la pietà racconta –
ma il fortunale lava senza redimere.

 

 

“questa cosa vorrei tenerla per me”

 

 

questa cosa vorrei tenerla per me
perché indicibile e insopportabile
e privatissima
è cosa che chiamo
presenza dell’assenza (lambiccata frase codarda)
ma non so tenerla per me
perché non vuole starsene dentro di me
non si rassegna e ingigantisce
nel deserto
che è davvero un deserto senza
niente se non
la folle attesa di una voce (la tua)
di un messaggio (il tuo)
com’è stato prima
com’era prima
ma questa cosa se ne sta qui
adesso
ad assediare tutto quello che
mi sembrava mio (puerile espressione!)
e che adesso è solo
questa cosa qui
che ha un nome preciso che non
voglio dire.

(a Ch. T.)