Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Categoria: scritture

Anteprima editoriale: “Sentieri. Saggi e racconti sul corpo della scrittura” di Antonio Devicienti

 

         Esce ad Aprile 2023 il secondo titolo della collana I Labirinti ConcentriciSentieri. Saggi e racconti sul corpo della scrittura di Antonio Devicienti.

         Qui se ne può leggere la presentazione sul sito dell’Editore Fallone.

         Ringrazio Enrica Fallone che con impagabile generosità ha voluto e seguito il farsi di questo libro.

 

Su due libri di Gianluca Virgilio

       

 

          È mio dovere premettere che sono ben consapevole che andrò a usare termini non proprio rigorosi in sede critica e che i due libri di cui vado a scrivere mi coinvolgono non poco a livello personale – non che non sia stato così anche per quelli di cui ho scritto negli anni, ma questa volta il mio coinvolgimento è dovuto, tra l’altro, a un motivo generazionale: Zibaldone salentino (Edit Santoro, Galatina 2020) e Infanzia salentina (Edit Santoro, Galatina 2019) di Gianluca Virgilio potrebbero essere benissimo il racconto della mia infanzia e della mia giovinezza salentine, almeno per quel che riguarda certi sentimenti, certe percezioni, una temperie psicologica e culturale che è anche la mia; Gianluca propone riflessioni e narra fatti nei quali mi riconosco totalmente, che toccano il mio vissuto e la mia memoria.

          La cordialità è uno dei tratti distintivi di questi libri, un atteggiamento cioè di umana partecipazione e comprensione e il desiderio, semplice e diretto, di coinvolgere il lettore in una storia amata e il cui portato continua ad arricchire il presente. La conseguenza è uno stile piano e chiaro, capace di non perdere mai di vista l’obiettivo che è quello di farsi leggere con piacere e, appunto, con partecipazione.  Leggi il seguito di questo post »

Le diramazioni della scrittura (su “Statue linee” di Marco Giovenale)

       

 

          In Statue linee (gipsoteca (errori (diramazioni [ 2002 / 2022] (pièdimosca edizioni, Perugia 2023, Collana “glossa” curata da Carlo Sperduti) Marco Giovenale compone e raccoglie testi che direi essere stati scritti con ironia, ferocia e giocosità – la scrittura di ricerca prende anche l’aspetto di testi come questi nei quali, rispetto alle forme tradizionali di prosa (quelle, per intenderci, che vanno incontro a un gusto diffuso – e omologato e quelle verso cui e a cui pressoché tutti i potenziali futuri lettori vengono spinti e resi avvezzi dalla scuola), le ambiguità, le antinomie, le aporie, gli scarti di senso insiti nella lingua stessa e nella sua sintassi fanno imboccare sentieri inattesi che conducono a testi ironici perché è questo uno dei modi con cui Giovenale prende distanza dalla suddetta tradizione, criticandola e dimostrandone la risibile, intrinseca debolezza; si tratta di un processo che non ammette pietà, che è inteso ad additare l’inanità di tante prove perfettamente a loro agio nella sovrabbondante produzione mainstream, da qui la ferocia cui pensavo, il non voler lasciare spazio ad alcun compromesso, ad alcuna concessione a paradigmi di scrittura obsoleti e quindi inefficaci a rivelare sensi e significati; Giovenale gioca con la sintassi e con il lessico, con le categorie della denotazione e della connotazione, gioca in maniera molto seria perché le sue statue linee vengono erette e tracciate anche contro un linguaggio e contro tipi di scrittura compromessi con un sistema di potere (editoriale e latamente politico) che Giovenale da sempre rifiuta.  Leggi il seguito di questo post »

Il Golem di June Scialpi

       

 

        Ha proprio ragione Antonio Francesco Perozzi quando scrive: «Il secondo libro di Scialpi si muove […] nella necessità di ripensare il rapporto che si ha con se stessi e con l’altro, di entrare in conflitto con modelli ereditati e non più indossabili […] Il Golem è del resto una vera e propria reinterpretazione del mito ebraico: se la cabala parla di un gigante d’argilla al servizio dell’uomo, qui Scialpi ne fa, sì, qualcosa di plasmabile, ma anche di interiore […] Una dimensione fonda, da sondare e interrogare […], ma anche – più generalmente – quel non rappresentato, quel socialmente / psicologicamente represso, che chiede adesso, storicamente, di venire alla luce. […] Da questo posizionarsi dalla parte del taciuto e dell’emarginato si osserva già la dimensione politica del libro, che si intreccia però con quella linguistica ed estetica». Sono questi alcuni stralci dalla Prefazione. Altre mitopoiesi. Sul Golem di Scialpi (pp. I e II) al libro in poesia IL GOLEM. L’interruzione di June Scialpi (Fallone Editore, Taranto 2022), opera di folgorante consapevolezza e maturità, totalmente svincolata dall’atteggiamento narcisistico ed esibizionista che insozza molti libri di questi anni – ma June Scialpi non merita che questo mio attraversamento cominci con un tono polemico (probabilmente sterile e fine a sé stesso), sì, invece, con la sua scrittura stessa, esemplare per molteplici ragioni:  Leggi il seguito di questo post »

Aggiornamenti

Sul Cucchiaio nell’orecchio: Storia di navi 2 (La Porfirogenita)

                                                   Storia di navi 2 (Erato)

                                                   Storia di navi 2 (navi di Nicolas de Staēl)

                                                  Storia di navi 2 (Cassiopea)

                                                  Storia di navi 2 (Venetsya)

Su Iuncturae: Su di un disegno di Matthias Grünewald

                         Angelo e mendicante

                         I Silontes

                        Mastelli, alambicchi, bacili e crogiuoli

                        Per Irma Blank

                        Rachel Whiteread (scatole)

                        Scrittura e inchiostro

                        Per Piero Manai

Sulle Nature indivisibili: Yves Bonnefoy: Psiche innanzi al castello di Amore

                                            Pierre-Albert Jourdan: scavando

Su Zibaldoni e altre meraviglie: Paesaggio, viso, silenzio: intorno a un autoritratto di Käthe Kollwitz