Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Mese: ottobre, 2023

Di farmaci e di bugiardini (ancora sulla scrittura di Paolo Castronuovo)

         

          Se la scrittura in versi è un farmaco, forse ha bisogno di un bugiardino per venire assunta – ma il φάρμακον è anche il veleno che, con doppia (o ambigua) azione può sia uccidere (se assunto in dosi errate) che guarire (se correttamente assunto) – (ma può esistere un dosaggio per la poesia? – andiamo a leggere).

          Prosegue, senza remore e impietosa, l’indagine esistenziale attraverso la scrittura di Paolo Castronuovo e tale scrittura coincide ora, addirittura, proprio con un bugiardino (Il Convivio Editore, Castiglione di Sicilia 2023) e mette in guardia contro sé stessaeppure costringe a essere letta, nel mentre autoelenca dosi e possibili effetti collaterali disvela la propria doppia natura: fa male e guarisce.  Leggi il seguito di questo post »

Quando la poesia artiglia: sulla “Croce versa” di Paolo Castronuovo

          La Croce versa di Paolo Castronuovo (Edizioni Effigie, Milano 2022) è libro nato dal lungo, attento vaglio di molto materiale, libro non pacificato e non pacificante per materia trattata e stile adottato, linguaggio che dice (e si dice), in poesia, senza reticenze e senza ipocrisie, senza inutili pudori e senza borghesi abbellimenti: strada scomoda, intrepida, antiletteraria se per letteratura s’intende la consolante, ottundente melassa di uno scrivere sconnesso dal magma indomabile che erompe dal vivere. E invece quel magma incendia il libro, accende (e non in senso metaforico o figurato o allegorico) carne, sudore, desiderio, rivolta, quel magma si fa testo lungo (articolato in una serie di quasi-poemetti) oppure si rapprende nella dimensione del testo brevissimo (quasi aforismi o sentenze), travolge il linguaggio per restituirgli forza d’espressione e di pensiero, viola le regole della “buona creanza”, lo purifica riscattandolo dalla tabe degl’ipocriti perbenismi, degl’insulsi poetichesi.  Leggi il seguito di questo post »

I bambini [di Rocco Brindisi]

 

          I bambini ebrei assassinati; i ragazzi ebrei assassinati mentre stavano ballando. Molti si sono nascosti nelle celle dei bagni chimici e hanno pensato per qualche minuto, terrorizzati, al gioco del nascondino, lo hanno pensato tremando, e un gioco dell’infanzia non si dovrebbe pensare tremando. Li hanno ammazzati come un bersaglio al luna park.

          I bambini del kibbuz fatti a pezzi gridando Allah Akbar, Dio è grande.

          I bambini palestinesi corrono, nella polvere che è già memoria della morte. Niente è più triste di un bambino che corre nella propria infelicità. 600 bambini ammazzati mentre correvano, mentre guardavano una finestra, una sedia, il sorriso della madre che voleva strappargli la paura dalle gambe, dalle mani, dalle orecchie, dal cuore, dai libri che avevano aperto con amore, anche quelli senza figure.  [ROCCO BRINDISI, inedito]

Una casa pensile in aria sospesa con funi a una stella

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“Zibaldoni e altre meraviglie” e Joseph Beuys

Enrico De Vivo pubblica su Zibaldoni e altre meraviglie una mia riflessione dedicata a Joseph Beuys (ma non solo):

 

Intorno a due fotografie di Joseph Beuys