Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Tag: Claudia Ruggeri

Il ritmo dei due punti e delle parentesi: sulle “Estreme conseguenze” di Andrea Donaera

          Andrea Donaera continua a proporre lavori nei quali cerca (e realizza) una scrittura che è ritmo, alternanza di inspirazione ed espirazione, di sistole e diastole; non sto parlando affatto di musicalità in senso diciamo così tradizionale, anzi, il termine stesso di musicalità sarebbe fuorviante, ma, appunto, di ritmo (meglio: di ritmi) della scrittura capaci di creare un vero e proprio ambiente sonoro che non deve essere separato né dalle strutture sintattiche dei testi, né dal portato concettuale dei testi stessi né scambiato per sottofondo.  Leggi il seguito di questo post »

Il Golem di June Scialpi

       

 

        Ha proprio ragione Antonio Francesco Perozzi quando scrive: «Il secondo libro di Scialpi si muove […] nella necessità di ripensare il rapporto che si ha con se stessi e con l’altro, di entrare in conflitto con modelli ereditati e non più indossabili […] Il Golem è del resto una vera e propria reinterpretazione del mito ebraico: se la cabala parla di un gigante d’argilla al servizio dell’uomo, qui Scialpi ne fa, sì, qualcosa di plasmabile, ma anche di interiore […] Una dimensione fonda, da sondare e interrogare […], ma anche – più generalmente – quel non rappresentato, quel socialmente / psicologicamente represso, che chiede adesso, storicamente, di venire alla luce. […] Da questo posizionarsi dalla parte del taciuto e dell’emarginato si osserva già la dimensione politica del libro, che si intreccia però con quella linguistica ed estetica». Sono questi alcuni stralci dalla Prefazione. Altre mitopoiesi. Sul Golem di Scialpi (pp. I e II) al libro in poesia IL GOLEM. L’interruzione di June Scialpi (Fallone Editore, Taranto 2022), opera di folgorante consapevolezza e maturità, totalmente svincolata dall’atteggiamento narcisistico ed esibizionista che insozza molti libri di questi anni – ma June Scialpi non merita che questo mio attraversamento cominci con un tono polemico (probabilmente sterile e fine a sé stesso), sì, invece, con la sua scrittura stessa, esemplare per molteplici ragioni:  Leggi il seguito di questo post »

I nodi delle vigne: su “Quest’ora dell’estate” di Carla Saracino

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          È notevole l’eleganza stilistica e l’impostazione di pensiero dell’opera Quest’ora dell’estate (L’Arcolaio, Forlimpopoli 2022) di Carla Saracino; articolata in due parti (LA CASA, L’ESTATE), essa è un dittico di mediterraneo senso del tempo e della memoria, di greca cura dell’ospitalità e dei morti, di salentina sensibilità per la terra e i legami sia familiari che amicali; dire in poesia è, in questo libro, dire in versi (spesso lunghi e sempre armoniosi, ma mai, mai banalmente o facilmente cantabili) la nascita dell’io alla scrittura attraverso una separazione radicale e la maturazione di quell’io a un tempo e a una stagione impareggiabili perché concessi una sola volta a una sola vita che, quindi, acquista consapevolezza della preziosità e dell’irripetibilità di un tale vivere proprio secondo una visione mediterranea di destino quale assunzione consapevole ed etica di un modo preciso di condursi rispetto al mondo e agli altri.  Leggi il seguito di questo post »