Via Lepsius

pagine di Antonio Devicienti: concatenazioni, connessioni, attraversamenti, visioni

Tag: poesia

“Synagoga” di Diego Riccobene: una proposta di lettura

 

          Quella che Diego Riccobene propone con Synagoga (Fallone Editore, Taranto 2023, Collana “Il Leone alato” nell’ormai classica articolazione in 12 poesie) è una litania consacrata al linguaggio e al disporsi del linguaggio in forma di versi e di strofe, sequenza di testi che si sostanziano di un lessico sceltissimo e altamente pregnante, non certamente quotidiano perché la scrittura in poesia è, qui, una deviazione consapevole dall’uso più diffuso del linguaggio e dal suo fine comunicativo; le scelte lessicali di Riccobene costringono chi legge a esercitare una costante attenzione del pensiero, senza abbandoni sentimentali, trovando il piacere del testo proprio nell’atto di addentrarvisi, successivamente di decifrarlo (ma mi sento di suggerire dapprima più letture consecutive finalizzate al solo ascolto del testo), di confrontarsi con una sorta di canto sinagogale che, nelle pieghe misteriose (MA NON ermetiche) del testo, fa intuire il farsi di un itinerario che attraversa la decadenza e le ferite del reale per riuscire a sanarle o, almeno, ad affrontarle nel linguaggio e attraverso il linguaggio.  Leggi il seguito di questo post »

Cime gemelle e altro: “Gli anni” di Jamie McKendrick

       

 

        Coup d’idée di Enrica Dorna pubblica Gli anni di Jamie McKendrick in un’elegantissima edizione capace di donare piacere anche al tatto e alla vista, non soltanto alla mente che legge: 15 illustrazioni sono accostate a 15 poesie, ma, come giustamente scrive lo stesso McKendrick, il termine “illustrazione” rischia di far pensare a un ruolo subalterno rispetto al testo in versi, là dove il desiderio di McKendrick – che è, nello stesso tempo, poeta e pittore, quindi autore anche delle immagini – è che queste ultime vengano percepite e godute su un piano di pari dignità e significato rispetto al testo scritto; da parte mia parlerei di 15 dittici in ciascuno dei quali l’immagine e il testo si trovano in interscambio costante, in una continuità del gesto estetico e del portato concettuale e del moto stilistico che conducono a una lettura sia verbale che visiva (ma anche tattile, visto il piacere che donano la qualità della carta stessa e il volume quando lo si tiene tra le mani, lo si apre, lo si sfoglia…)  Leggi il seguito di questo post »

Il Golem di June Scialpi

       

 

        Ha proprio ragione Antonio Francesco Perozzi quando scrive: «Il secondo libro di Scialpi si muove […] nella necessità di ripensare il rapporto che si ha con se stessi e con l’altro, di entrare in conflitto con modelli ereditati e non più indossabili […] Il Golem è del resto una vera e propria reinterpretazione del mito ebraico: se la cabala parla di un gigante d’argilla al servizio dell’uomo, qui Scialpi ne fa, sì, qualcosa di plasmabile, ma anche di interiore […] Una dimensione fonda, da sondare e interrogare […], ma anche – più generalmente – quel non rappresentato, quel socialmente / psicologicamente represso, che chiede adesso, storicamente, di venire alla luce. […] Da questo posizionarsi dalla parte del taciuto e dell’emarginato si osserva già la dimensione politica del libro, che si intreccia però con quella linguistica ed estetica». Sono questi alcuni stralci dalla Prefazione. Altre mitopoiesi. Sul Golem di Scialpi (pp. I e II) al libro in poesia IL GOLEM. L’interruzione di June Scialpi (Fallone Editore, Taranto 2022), opera di folgorante consapevolezza e maturità, totalmente svincolata dall’atteggiamento narcisistico ed esibizionista che insozza molti libri di questi anni – ma June Scialpi non merita che questo mio attraversamento cominci con un tono polemico (probabilmente sterile e fine a sé stesso), sì, invece, con la sua scrittura stessa, esemplare per molteplici ragioni:  Leggi il seguito di questo post »

Leggendo “Bianco Guglia” di Paolo Fichera

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         Quello cui Paolo Fichera dà forma nel libro Bianco Guglia (Genesi Editrice, Torino 2022) è un poema articolato in 15 parti il quale, in continuità con Figura (Musicaos Editore, Neviano 2019), attua un’idea chiara e senza compromessi della scrittura in poesia: rifiuto reciso di qualunque registro medio-basso e/o colloquiale, concezione di una scrittura in versi che si ponga sempre (e, mi sembra di capire, con fierezza) quale altra rispetto a qualunque linguaggio contemporaneo perché essa rivendica uno spazio all’interno del quale il discorso cerca costantemente di distanziarsi dalla quotidianità quando quest’ultima è penuria spirituale ed espressiva e si vota con coraggio e con una scelta probabilmente controcorrente verso quelle che potrei chiamare figure archetipiche: l’acqua, la voce, il sangue, l’angelo, il seme, (non a caso titoli anche di alcune parti del libro e nuclei tematici a partire dai quali e intorno ai quali Fichera intesse variazioni e fughe anche in senso strettamente musicale), la guglia stessa, la rosa, la casa, il mare, la neve…  Leggi il seguito di questo post »

Quando si ama un “irregolare”: su Raffaele Carrieri, Stefano Modeo e un libro finalmente in libreria

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        Sono molto felice di poter annunciare l’uscita del libro Raffaele Carrieri, Un doppio limpido zero. Poesie scelte 1945-1980 (Interno Poesia, Latiano 2023) curato da Stefano Modeo – e lo sono per almeno tre motivi: il primo è la personale ammirazione che da più decenni mi lega al poeta tarantino e la cui poesia è stata e continua a essere parte essenziale della mia formazione; il secondo è la stima che ho di Stefano Modeo (rimando qui e qui); il terzo motivo è che ritornano in libreria versi ormai introvabili da anni e quindi probabilmente sconosciuti a molti, soprattutto giovani.

        Nella corrispondenza tra Stefano e me era subito emerso il nome di Raffaele Carrieri quale interesse comune, avevamo subito scoperto che entrambi possedevamo (direi addirittura: custodivamo e custodiamo) l’ormai introvabile (se non nelle librerie antiquarie) “Oscar Mondadori” delle Poesie scelte a cura di Giuliano Gramigna (1976) e la poesia di Carrieri ci aveva fatto da viatico mentre ci scambiavamo pareri sul Mezzogiorno dal quale sia Stefano che io proveniamo (lui tarantino, io di Maglie). In un suo messaggio Stefano mi aveva scritto che stava approfondendo l’uomo e il poeta Carrieri e pochissimi giorni addietro mi ha fatto sapere che Un doppio limpido zero sarà disponibile nelle librerie a partire dal 20 gennaio.  Leggi il seguito di questo post »